Mostar

Mostar

Mostar è la capitale non ufficiale dell’Erzegovina ed è la seconda città più importante della Bosnia-Erzegovina.

Venne fondata dagli Ottomani nel XV secolo e divenne parte dell’Impero Austro-Ungarico nel 1878, nel 1918 entrò a far parte del DSHS (lo Stato degli Sloveni, dei Croati e dei Serbi) che poi si trasformò in Regno di Jugoslavia. In seguito alla fine della Seconda Guerra Mondiale venne annessa alla Repubblica Popolare di Bosnia ed Erzegovina. 

Gli anni della Guerra di Bosnia, tra il 1992 ed il 1995, distrussero la città e lo stesso ponte. Mostar rimase divisa tra bosniaci e croati fino al 1996, anno in cui fu permessa di nuovo la libera circolazione tra una zona e l’altra della cittadina.

Il simbolo di Mostar è il Ponte Vecchio che divide in qualche modo la città in due, da una parte quella musulmana e dall’altra quella cristiana. Venne costruito nel 1557 su ordine del Sultano Solimano il Magnifico e venne concluso circa nove anni dopo. Lungo 30 metri, si trova sul fiume Narenta con la sua caratteristica forma a schiena d’asino: alle due estremità si trovano Helebija e Tara, le due torri. Costruito in tenelija, una pietra locale, si poggia su due piedritti calcarei e la forma del suo arco si deve ad una serie di irregolarità causate dalla deformazione della linea interna dell’arco. 

Il 9 Novembre 1993 alle ore 10:15, dopo due giorni di bombardamenti di artiglieria da parte delle forze croate-bosniache, il ponte costruito oltre 500 anni fa crollò nel fiume. La distruzione del ponte aveva poca utilità dal punto di vista strategico e militare essendo solo un ponte pedonale ma l’effetto psicologico sulla popolazione locale fu enorme.

Grazie alle donazioni di paesi esteri e sotto la tutela Unesco, venne ricostruito e poi riaperto solo nel 2004. 

Le origini ottomane di Mostar sono ancora oggi evidenti. Sulla strada Bišćevića sokak si trova la celebre casa Turca, la più affascinante tra le dimore in stile orientale. Si trova sulla sponda est del Narenta e questa abitazione è caratterizzata da un doppio salone (uno per le donne e uno per gli uomini) e da un arredo estremamente decorato con i suoi tappeti orientali, gli antichi mobili intarsiati e l’affaccio sul fiume.

Tra le moschee più belle dell’intera Erzegovina, si trova quella dedicata al Pascià Koski Mehmed. Terminata nel 1618 si trova sulla riva del Narenta, quasi difronte al Ponte Vecchio. Anche questa moschea subì diversi danni negli anni della Guerra di Bosnia ma venne ricostruita.

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